Isola del Liri
Altitudine
: 217 m s.l.m.
Comuni confinanti
: Arpino, Castelliri, Sora
Superficie
: 16,17 kmq
Abitanti
: 12.094
Frazioni e contrade
: Borgo Nuovo, Carnello, Capitino, Capitino San Paolo, San Domenico, Selva Alta, Selva Forli, Via Maria
La cittadina, centro di importanza nazionale per la produzione della carta e di tutti i suoi derivati, deve la sua fama e la sua caratteristica alle famose
cascate del fiume Liri, che in questo punto compie un salto di circa 30 metri. Il fiume, dopo aver sfiorato il millenario monastero di S. Domenico, arrivato
in prossimità del baratro, si divide in due bracci, avvolgendo poi come un’isola la sottostante città e formando la cascata piccola, che scende lungo le
pareti rocciose della zona ovest del paese, e la cascata grande, determinata dal braccio principale del fiume, nel cuore della città. Anticamente era
abitata dai Volsci, come testimoniato dalla necropoli volsca scoperta in località "Nazareth" nell’anno 1886, durante gli scavi della costruzione della
ferrovia Roccasecca-Avezzano. L’Isola volsca, appartenente allora all’agro romano, dovette subire le stesse vicende della vicina Arpinum, che sul finire del
IV° secolo a.C. troviamo, assieme a Sora, alleate dei Sanniti contro i Romani. Le due cittadine in seguito furono conquistate e sottomesse
definitivamente, nel 305 a.C., al dominio di Roma. Il documento che parla per la prima volta del castello di Isola del Liri, (Castellum Insulae), è la Bolla
pontificia di papa Pasquale II°, del 1100, nella quale si elencano dal Papa tutti i castelli e le Chiese appartenenti alla Diocesi di Sora. Il castello dovette
essere un potente bastione a guardia del fiume, in un’epoca di continue invasioni e di alterni dominatori. In seguito la proprietà passò ai Duchi Della
Rovere e da questi ai Boncompagni, famiglia destinata ad essere legata alla storia di Isola. Giacomo Boncompagni, marchese di Vignola, figlio del Papa
Gregorio XIII°, acquistò nel 1580 il Ducato di Sora, per 100.000 scudi d’oro, e da questo momento ebbe inizio, per la cittadina, un periodo di benessere,
di pace e di progresso. Il castello di Isola, per la sua posizione naturale, fu scelto già dal primo duca come residenza abituale della corte e della famiglia;
nel lussuoso palazzo fu costruito perfino un teatro . Nell’agosto del 1496 vi si riunirono i Baroni della zona, contrari alla denominazione aragonese e
fautori del re di Francia Carlo VIII°. Già in precedenza, nel 1485, nello stesso castello si era svolta una analoga riunione tra i Baroni locali per cercare di
scalzare dal trono gli Spagnoli. Nella stessa Bolla papale si parla anche della Chiesa di S. Lorenzo di Isola, situata proprio sotto il castello suddetto e
considerata la più importante della cittadina. Fu parrocchia e collegiata e nel 1727 il tempio venne restaurato in stile neoclassico, con begli altari che
ornano l’unica grande navata, nel fondo della quale campeggia la grande tela che ricorda il martirio del Patrono della città. Anche questo monumento di
Isola del Liri, nel 1799, è stato testimone di un fatto di sangue fra i più tragici dell’intera regione. Il 12 maggio 1799 i soldati francesi trucidarono ben 533
isolani proprio all’interno del tempio di S. Lorenzo. I Boncompagni impiantarono, inoltre, una rameria e una fabbrica di panni di lana nella contrada che
prese il nome Valcatoio; nella località Carnello sorse una cartiera, azionata dalle acque del Fibreno e introdussero l’arte della seta. A loro si deve anche la
costruzione di edifici religiosi quali: il Convento dei Francescani (trasformato dai francesi, agli inizi del secolo XIX, nella Cartiera del Fibreno); la Cappella
di Santa Maria delle Grazie e la Chiesa di S. Lorenzo. In seguito alla politica del governo Borbonico per incoraggiare gli imprenditori, l’industria della carta
si sviluppò enormemente nella zona, grazie anche alla abbondanza delle acque del Liri e del Fibreno. Infatti la prima cartiera che nel Regno di Napoli
adotterà metodi più progrediti sarà proprio ad Isola del Liri, quella allestita nel 1812 da Antonio Beranger, nell’ex Convento di S. Maria delle Forme. Al
Beranger succederà Carlo Lefebvre, fondatore della storica Cartiera del Fibreno, nella quale porterà la macchina "senza fine", prima in Italia, ed acquistò
per merito il titolo di Conte di Balsorano. Altri nomi francesi si aggiunsero ai nomi degli imprenditori di Isola del Liri, ed una società distinta e brillante
animò la vita della cittadina; furono costruite in quegli anni alcune delle più belle abitazioni e ville, per lo più nella parte alta della città, che si lusingava
di chiamarsi "piccola Parigi". Di recente è stata portata alla luce e si sta restaurando l’antica Cartiera Fibreno-Lefebvre, che diventerà sede del "Museo
della Civiltà della Carta". Nell’area dell’ex Cartiera Boimond si sta realizzando un "Acquario di acqua dolce", secondo in Europa, e sono in corso le
ristrutturazioni delle ex Cartiere Meridionali e dell’ex Lanificio S. Francesco (oggi Auditorium New Orleans), da destinare ad attività economiche, culturali
e sociali. Tra le manifestazioni di carattere culturale presenti nella cittadina, molto famosa è quella del "Liri Blues", un evento di prestigio che è divenuto
un appuntamento annuale di riferimento, con personalità della scena musicale mondiale che, sempre più numerose, sono ospitate nella bella piazza
Boncompagni della città.
Numeri utili
Comune:
Polizia locale:
Pro Loco:
Ricettività & Servizi
•
Aqualiri Pizzeria - Via Valcatoio, 5 - Tel 0776 803193 - 338 6117168 - Sito web
•
Bar Stella - Via Napoli, 109 - Tel. 347 4028739 - Punto Sisal - Sito web
•
Giennedi Studio FisioKinesiterapia - Via Tevere, 16 - Tel 0776 807375 - 340 5553561 - Sito web
•
On The Road RistoPub - Via Po, 6 - Tel 328 3131737 - Sito web
•
Pasticceria Facchini - Piazza XX Settembre, 9/11 - Tel. 0776 808505- Sito web
•
La Ricettività
•
I Servizi turistici
•
Altri servizi
•
Le Guide Ambientali Escursionistiche
Isola del Liri
Altitudine
: 217 m s.l.m.
Comuni confinanti
: Arpino, Castelliri, Sora
Superficie
: 16,17 kmq
Abitanti
: 12.094
Frazioni
e
contrade
:
Borgo
Nuovo,
Carnello,
Capitino,
Capitino
San
Paolo,
San
Domenico,
Selva
Alta,
Selva
Forli,
Via
Maria
La cittadina, centro di importanza nazionale per la
produzione della carta e di tutti i suoi derivati, deve la sua
fama e la sua caratteristica alle famose cascate del fiume Liri,
che in questo punto compie un salto di circa 30 metri. Il
fiume, dopo aver sfiorato il millenario monastero di S.
Domenico, arrivato in prossimità del baratro, si divide in due
bracci, avvolgendo poi come un’isola la sottostante città e
formando la cascata piccola, che scende lungo le pareti
rocciose della zona ovest del paese, e la cascata grande,
determinata dal braccio principale del fiume, nel cuore della
città. Anticamente era abitata dai Volsci, come testimoniato
dalla necropoli volsca scoperta in località "Nazareth"
nell’anno 1886, durante gli scavi della costruzione della
ferrovia Roccasecca-Avezzano. L’Isola volsca, appartenente
allora all’agro romano, dovette subire le stesse vicende della
vicina Arpinum, che sul finire del IV° secolo a.C. troviamo,
assieme a Sora, alleate dei Sanniti contro i Romani. Le due
cittadine in seguito furono conquistate e sottomesse
definitivamente, nel 305 a.C., al dominio di Roma. Il
documento che parla per la prima volta del castello di Isola
del Liri, (Castellum Insulae), è la Bolla pontificia di papa
Pasquale II°, del 1100, nella quale si elencano dal Papa tutti i
castelli e le Chiese appartenenti alla Diocesi di Sora. Il castello
dovette essere un potente bastione a guardia del fiume, in
un’epoca di continue invasioni e di alterni dominatori. In
seguito la proprietà passò ai Duchi Della Rovere e da questi ai
Boncompagni, famiglia destinata ad essere legata alla storia
di Isola. Giacomo Boncompagni, marchese di Vignola, figlio
del Papa Gregorio XIII°, acquistò nel 1580 il Ducato di Sora,
per 100.000 scudi d’oro, e da questo momento ebbe inizio,
per la cittadina, un periodo di benessere, di pace e di
progresso. Il castello di Isola, per la sua posizione naturale, fu
scelto già dal primo duca come residenza abituale della corte
e della famiglia; nel lussuoso palazzo fu costruito perfino un
teatro . Nell’agosto del 1496 vi si riunirono i Baroni della zona,
contrari alla denominazione aragonese e fautori del re di
Francia Carlo VIII°. Già in precedenza, nel 1485, nello stesso
castello si era svolta una analoga riunione tra i Baroni locali
per cercare di scalzare dal trono gli Spagnoli. Nella stessa
Bolla papale si parla anche della Chiesa di S. Lorenzo di Isola,
situata proprio sotto il castello suddetto e considerata la più
importante della cittadina. Fu parrocchia e collegiata e nel
1727 il tempio venne restaurato in stile neoclassico, con begli
altari che ornano l’unica grande navata, nel fondo della quale
campeggia la grande tela che ricorda il martirio del Patrono
della città. Anche questo monumento di Isola del Liri, nel
1799, è stato testimone di un fatto di sangue fra i più tragici
dell’intera regione. Il 12 maggio 1799 i soldati francesi
trucidarono ben 533 isolani proprio all’interno del tempio di
S. Lorenzo. I Boncompagni impiantarono, inoltre, una
rameria e una fabbrica di panni di lana nella contrada che
prese il nome Valcatoio; nella località Carnello sorse una
cartiera, azionata dalle acque del Fibreno e introdussero
l’arte della seta. A loro si deve anche la costruzione di edifici
religiosi quali: il Convento dei Francescani (trasformato dai
francesi, agli inizi del secolo XIX, nella Cartiera del Fibreno); la
Cappella di Santa Maria delle Grazie e la Chiesa di S. Lorenzo.
In seguito alla politica del governo Borbonico per
incoraggiare gli imprenditori, l’industria della carta si sviluppò
enormemente nella zona, grazie anche alla abbondanza delle
acque del Liri e del Fibreno. Infatti la prima cartiera che nel
Regno di Napoli adotterà metodi più progrediti sarà proprio
ad Isola del Liri, quella allestita nel 1812 da Antonio Beranger,
nell’ex Convento di S. Maria delle Forme. Al Beranger
succederà Carlo Lefebvre, fondatore della storica Cartiera del
Fibreno, nella quale porterà la macchina "senza fine", prima
in Italia, ed acquistò per merito il titolo di Conte di Balsorano.
Altri nomi francesi si aggiunsero ai nomi degli imprenditori di
Isola del Liri, ed una società distinta e brillante animò la vita
della cittadina; furono costruite in quegli anni alcune delle
più belle abitazioni e ville, per lo più nella parte alta della
città, che si lusingava di chiamarsi "piccola Parigi". Di recente
è stata portata alla luce e si sta restaurando l’antica Cartiera
Fibreno-Lefebvre, che diventerà sede del "Museo della Civiltà
della Carta". Nell’area dell’ex Cartiera Boimond si sta
realizzando un "Acquario di acqua dolce", secondo in Europa,
e sono in corso le ristrutturazioni delle ex Cartiere
Meridionali e dell’ex Lanificio S. Francesco (oggi Auditorium
New Orleans), da destinare ad attività economiche, culturali e
sociali. Tra le manifestazioni di carattere culturale presenti
nella cittadina, molto famosa è quella del "Liri Blues", un
evento di prestigio che è divenuto un appuntamento annuale
di riferimento, con personalità della scena musicale mondiale
che, sempre più numerose, sono ospitate nella bella piazza
Boncompagni della città.
Numeri utili
Comune:
Polizia locale:
Pro Loco:
Ricettività & Servizi
•
Aqualiri Pizzeria - Via Valcatoio, 5 - Tel 07736 803193 -
•
Bar Stella - Via Napoli, 109 - Tel. 347 4028739 - Punto
•
Giennedi Studio FisioKinesiterapia - Via Tevere, 16 -
Tel 0776 807375 - 340 5553561 - Sito web
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Pasticceria Facchini - Piazza XX Settembre, 9/11 - Tel.
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